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Capitolo I, Miti

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Sparda™
view post Posted on 26/1/2008, 02:56




I.I) I Titani e la Formazione dell'Universo

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Nessuno sa esattamente come è cominciato l'universo. Alcuni teorizzano che una catastrofica esplosione cosmica ha spedito infiniti mondi ad aggirarsi nell'immensità della "Grande Oscurità" - mondi che avrebbero un giorno portato forme di vita di meravigliose e terribili differenze.

Altri credono che l'universo sia stato creato tutto da una singola potentissima entità. Sebbene le esatte origini del caotico universo rimangano incerte, è chiaro che una razza di potenti esseri arrivarono per portare stabilità ed assicurare un futuro sicuro per gli esseri che avrebbero seguito le loro orme.

I Titani, dei colossali esseri con la pelle metallica, arrivati dal più lontano del cosmo, esplorarono il neonato universo e si misero a lavorare sui mondi che incontrarono. Essi formarono i mondi innalzando montagne e scavando vasti mari. Fecero respirare i cieli creando furiose atmosfere.

Tutto ciò era parte del loro insondabile e lungimirante piano per creare ordine nel caos. Loro diedero anche potere alle razze primitive di badare al loro lavoro e mantenere l'integrità dei rispettivi mondi. Dominati da una setta di elite conosciuta come Pantheon, i Titani portarono l'ordine in centinaia di milioni di mondi sparsi per la Grande Oscurità durante le prime ere della creazione. Il benevolo Pantheon, che cercava di salvaguardare questi mondi strutturati, fu sempre vigile contro la minaccia di attacco da parte delle vili entità extradimensionali del "Gorgo Inferiore" (Twisting Nether).

Il Nether, una dimensione eterea ma magica e caotica che collega le miriadi di mondi dell'universo, era la casa di un numero infinito di esseri demoniaci e malefici che cercavano solo di distruggere la vita e divorare le energie dell'universo vivente. Incapaci di concepire cattiverie o malvagità di alcun tipo, i Titani lottarono per trovare un modo di interrompere il costante pericolo dei demoni.



I.II) Sargeras e il Tradimento

Nel corso del tempo le entità demoniache si fecero strada nel mondo dei Titani dall' Inferno Serpeggiante, e il Pantheon elesse il suo più grande guerriero, Sargeras, come loro prima linea di difesa. Nobile gigante di bronzo fuso, Sargeras eseguì i propri doveri per molti millenni, cercando e distruggendo questi demoni ovunque potesse trovarli.

Nel corso dei millenni, Sargeras incontrò 2 potenti razze demoniache, entrambe propense ad acquisire potere per dominare sull' universo fisico. Gli Eredar, un' insidiosa razza di diabolici stregoni, usarono le magie dei loro warlock per invadere e tener prigioniero un gran numero di mondi. Le razze indigene di quelle terre furono plagiate dai malefici poteri degli Eredar diventando anch'essi demoni.

Nonostante i poteri di Sargeras fossero abbastanza potenti da sconfiggere i vili Eredar, egli fu molto disturbato dalla corruzione delle creature e dal male che consumava ogni cosa. Incapace di contrastare tale depravazione, il grande titano iniziò a scivolare in una covata depressione. Malgrado il suo disagio crescente, Sargeras liberò l'universo dai warlocks intrappolandoli in un angolo dell' Inferno Serpeggiante.

Mentre in lui confusione e miseria diventavano sempre più profonde, Sargeras fu costretto a combattere un altro gruppo intento a eliminare l' ordine dei Titani: i Nathrezim. Questa oscura razza di demoni vampiri (conosciuti anche col nome di dreadlords) conquistarono un gran numero di mondi possedendo i loro abitanti e convertendoli all' ombra. Il malvagio, guidando i dreadlords, rivolse intere nazioni l'una contro l'altra manipolando in esse un irragionevole odio e diffidenza. Sargeras sconfisse i Nathrezim facilmente, ma la loro corruzione lo scosse profondamente.

Dubbio e disperazione sopraffarono i sensi di Sargeras, che perse tutta la fede non solo nella sua missione ma anche nella visione dei Titani di un universo ordinato. Alla fine cominciò a credere che il concetto stesso di ordine fosse una follia, e che caos e depravazione fossero le uniche certezze di un buio, solitario universo. I Titani in persona tentarono di dissuaderlo dal suo errore per calmare la sua furia, ma ignorò le loro credenze più ottimistiche credendo che non stessero facendo altro che ingannare se stessi. Uscendo dai loro ranghi per sempre, Sargeras si avviò a trovare il proprio posto nell' universo.

Sebbene il Pantheon fosse afflitto dalla sua partenza, I Titani non avrebbero mai potuto predire quanto la perdita del loro fratello gli sarebbe costata cara. Col tempo la pazzia di Sargeras consumò le ultime tracce del suo valoroso spirito, ed egli cominciò a credere che i Titani stessi fossero responsabili del fallimento della creazione. Infine decise di distruggere le loro opere in ogni parte dell' universo, convincendosi a formare un' invincibile esercito che desse un nuovo ordine all' infiammato universo fisico. Anche la forma di titano di Sargeras diventò distorta dalla corruzione che aveva alterato il suo cuore una volta nobile. I suoi occhi, i suoi capelli e la sua barba eruttarono fuoco e la sua pelle metallica di bronzo si aprì per rivelare una fornace senza fine di vesciche d' odio. Nella sua furia Sargeras distrusse le prigioni degli eredar e dei Nathrezim e diede la libertà ai ripugnanti demoni.

Queste astute creature si inchinarono alla grande rabbia del Titano e si offrirono di servirlo in qualunque maligna maniera avessero potuto. Kil'jaeden L' Ingannatore fu scelto per trovare le razze più oscure dell' universo e reclutarle nei ranghi di Sargeras. Il secondo campione, Archimonde Il Profanatore, fu scelto per condurre i vasti eserciti di Sargeras in battaglia contro chiunque si opponesse alla volontà del Titano. La prima mossa di Kil'jaeden fu incatenare i vampiri dreadlords al suo terribile potere. I dreadlords lo servirono come suoi agenti personali in ogni parte dell' universo, ed ebbero piacere nel trovare razze primitive da corrompere e soggiogare. Primo tra i dreadlords era Tichondrius L' Oscuratore.

Tichondrius servì Kil'jaeden come il soldato perfetto e convenne nel portare la bruciante volontà di Sargeras in ogni oscuro angolo dell' universo. Il potente Archimonde conferì anche poteri ai suoi agenti. Invitando i malefici signori di burrone e il loro barbaro condottiero, Mannoroth Il Distruggitore, Archimonde sperò di costituire un' elite di combattimento che avrebbe portato sfregio alla creazione della vita tutta. Quando Sargeras vide che i suoi eserciti furono radunati e pronti ad eseguire ogni suo comando, scagliò le proprie rabbiose forze dall' immensità del Grande Buio. Fece riferimento al suo esercito crescente come alla Legione Bruciante.

A oggi non é tuttavia ancora chiaro quanti mondi hanno bruciato e consumato nella loro profana Cociata Bruciante attraverso l'universo.



I.III) I Vecchi Dei e il Riordino di Azeroth

Inconsapevoli della missione di Sargeras di vanificare il loro incalcolabile lavoro, i Titani continuarono a muoversi di mondo in mondo, formando e riordinando ciascun pianeta nel modo che vedevano più adatto. Durante il loro viaggio si imbatterono in un pianeta cui gli abitanti avevano dato il nome di Azeroth. Come i Titani fecero il loro volere sul panorame primordiale, incontrarono diversi esseri elementali ostili. Questi elementali, che adoravano una razza di esseri immensamente cattivi conosciuti solo come i "Vecchi Dei", volevano allontanare i Titani per mantenere il loro mondo inviolato dal metallico tocco degli invasori.

Il Pantheon, disturbato dalla propensione al male dei Vecchi Dei, entrarono in guerra contro gli elementali ed i loro oscuri signori. Le armate dei Vecchi Dei furono condotte dai più potenti comandanti elementali: Ragnaros il "Signore del Fuoco" (Firelord), Therazane la Madrepietra (Stonemother), Al'Akir il "Signore del Vento" (Windlord) e Neptulon il "Cacciatore di Maree" (Tidehunter). Le loro forze caotiche imperversarono in tutto il mondo e si scontrarono con i colossali Titani. Nonostante gli elementali fossero potenti oltre la comprensione dei mortali, le loro forze combinate non poterono fermare il possenti Titani. Uno ad uno i signori elementali caddero, e le loro forze furono disperse.

Il panteon demolì le cittadelle dei Vecchi Dei e incatenò i cinque dei malvagi lontano sotto la superficie del mondo. Senza il potere dei Vecchi Dei a mantenere i loro spiriti furiosi legati al mondo fisico, gli elementali furono banditi in un piano abissale dove avrebbero lottato in eterno l'uno contro l'altro. Con la scomparsa degli elementali la natura si calmò, e sul mondo si stabilì una pacifica armonia. I Titani videro che il pericolo era stato scongiurato e ripresero a lavorare.

I Titani potenziarono numerose razze perché li aiutassero a sistemare il mondo. Per aiutarli a scavare le caverne sotterranee, i Titani crearono la razza dei nani da magica pietra vivente. Per aiutarli a scavare i mari e alzare le terre dal fondo marino, i Titani crearono gli immensi ma gentili giganti marini. Fer molte epoche i Titani spostarono e formarono la terra, finchè in ultimo rimase un continente perfetto. Al centro del continente, i Titani crearono un lago di scintillanti energie. Il lago, che chiamarono "Pozzo dell'Eternità" (Well of Eternity), doveva essere la fonte di vita del mondo. Le sue potenti energie alleverebbero l'ossatura del mondo e permetterebbero alla vita di mettere radici nel ricco suolo della terra. Col tempo piante, alberi, mostri e creatue di ogni tipo iniziarono a prosperare nel continente primordiale. Al cadere del crepuscolo nell'ultimo giorno del loro lavoro, i Titani chiamarono il continente Kalimdor: "terra dell' eterna luce di stelle".



I.IV) L'incarico dei Dragonflights

Soddisfatti che nel piccolo mondo era stato ripristinato l'ordine e che il loro lavoro era finito, i Titani si prepararono a lasciare Azeroth. Comunque, prima di partire, assegnarono alle più grandi specie del mondo l'incarico di sorvegliare Kalimdor, affinchè nessuna forza potesse minacciare la sua perfetta tranquillità. In quell'epoca c'erano numerosi Dragonflight. C'erano ancora cinque Dragonflights che mantenevano il dominio sui loro fratelli.Questi cinque furono quelli che i Titani scelsero per governare il mondo che stava nascendo. I più alti membri del Pantheon infusero parte dei loro poteri in ciascuno dei cinque capi. Questi maestosi draghi (come elencato sotto) divennero noti come i "Dragon Aspects".

Aman'Thul, l'Alto Padre (the Highfather) del Pantheon, fornì parte del proprio potere cosmico al massiccio drago di bronzo, Nozdormu. L'Altro Padre conferì a Nozdormu il potere di proteggere il tempo stesso e proteggere le sempre-mutevoli vie del destino e del fato. Lo stoico e onorevole Nozdormu venne conosciuto come "Il Senzatempo" (The Timeless One). Eonar, il Titano patrono di tutta la Vita, dette una parte del proprio potere alla leviatana rossa, Alexstrasza. Dopo di che Alexstrasza fu conosciuta come "La Portatrice di Vita" (the Life-Binder) e lavorò per la salvaguardia di tutte le creature viventi del mondo. Per merito della sua suprema saggezza e dell'illimitata compassione per tutte le cose viventi, Alexstrasza fu incoronata "Regina Drago" (Dragonqueen) ed ebbe il dominio assoluto sulla sua specie. Eonare benedì anche la sorella minore di Alexstrasza, la piccola drago verde Ysera, con una parte dell'influenza sulla natura.

Ysera cadde in una trance eterna, confinata nel Sogno della Creazione. Conosciuta come "La Sognatrice", dal suo verde reame, "il Sogno di Smeraldo", controlla la crescita selvaggia (the growing wilds) del mondo. Norgannon, il Titano custode del sapere e padrone della magia, garanti al drago blu, Malygos parte del suo vasto potere. Da allora Malygos fu conosciuto come "Tessitore di Incantesimi", guardiano della magia e dell'ignoto arcano. Khaz'goroth, il Titano che ha forgiato e dato forma al mondo, fornnì parte dei suoi vasti poteri al possente wyrm nero, Neltharion.

Al grande cuore (great-hearted) Neltharion, conosciuto da allora come il "Guardiano della Terra", fu concesso il dominio su tutta la terra e i luoghi profondi del mondo. Egli incarno la forza del mondo e ebbe la funzione di maggior supporto di Alexstrasza. Così potenziati, i "Dragon Aspects" furono incaricati della difesa del mondo in assenza dei Titani. Con i draghi pronti a salvaguardare la loro creazione.I Titani si lasciarono Azeroth alle spalle per sempre. Sfortunatamente era solo questione di tempo prima che Sargeras venisse a sapere dell'esistenza del neonato mondo...



I.V) Il risveglio del mondo e il Pozzo dell’Eternità

Diecimila anni prima che orchi e umani si scontrassero nella loro Prima Guerra, il mondo di Azeroth cullava un solo massiccio continente, circondato dal mare. Questa massa terrestre, conosciuta come Kalimdor, era la casa di un numero di differenti razze e creature, in competizione per sopravvivere contro gli elementi selvaggi del mondo nascente. Nello centro oscuro del continente si trovava un misterioso lago di incandescenti energie. Il lago, che sarebbe stato più tardi chiamato Pozzo dell’Eternità, era il cuore effettivo di tutto il potere magico e naturale del mondo. Traendo i suoi poteri dall’infinita Grande Oscurità al di là del mondo, il Pozzo agiva come fonte mistica, mandando le sue potenti energie attraverso il mondo per alimentare la vita in tutte le sue meravigliose forme. Nel tempo, una primitiva tribù di umanoidi notturni fece cautamente la sua comparsa ai bordi dell’affascinante lago incantato.

I feroci e nomadi umanoidi, traendo dalle strane energie del Pozzo, costruirono rozze case sulle sue tranquille sponde. Col tempo, il potere cosmico del Pozzo influenzò la tribù, rendendoli più forti, saggi e virtualmente immortali. La tribù adottò il nome di Kaldorei , che significa “Figli delle Stelle” nella loro lingua nativa. Per festeggiare la loro germogliante società, essi costruirono grandi strutture e templi lungo il perimetro del lago. I Kaldorei, o elfi scuri come sarebbero stati conosciuti più avanti, adorarono la dela della luna, Elune, e cedettero che ella durante le ore diurne dormisse nelle luccicanti profondità del pozzo. I primi sacerdoti e profeti elfi scuri studiarono il Pozzo con una curiosità insaziabile, guidati alla scoperta di tutti i suoi segreti e poteri. Con la crescita della loro società, gli elfi scuri esplorarono tutta l’ampiezza di Kalimdor e incontrarono i suoi altri abitanti.

Le sole creature che li fermarono temporaneamente furono gli antichi e potenti draghi. Le enormi bestie serpentine erano spesso rinchiuse, ma facevano molto per salvaguardare da potenziali pericoli le terre conosciute. Gli elfi scuri scoprirono che i draghi si consideravano protettori del mondo – e accettarono che sarebbe stato meglio lasciare soli loro ed i loro segreti. Nel tempo la curiosità degli elfi scuri li portò ad incontrare e aiutare numerose potenti entità, non ultima delle qualu fu Cenarius, un potente semidio delle foreste primordiali. Nel bendisposto Cenarius crebbe l’affetto per i curiosi elfi scuri e passò molto tempo ad insegnar loro riguardo al mondo naturale.

I tranquilli Kaldorei svilupparono una forte empatia con le foreste viventi di Kalimdor e manifestarono l’armonioso equilibrio con la natura. Durante il passare apparentemente infinito di ere, la civiltà degli elfi scuri si era espansa sia territorialmente che culturalmente. I loro templi, strade, e dimore si estendevano per tutta l’ampiezza del continente scuro. Azshara, la bella e talentuosa regina degli alfi scuri, costruì un’immenso, meraviglioso palazzo sulla riva del Pozzo, per far risiedere i suoi servitori favoriti nelle sue sale ingioiellate. I suoi servitori, che lei chiamava Quel’dorei o “Highborne”, obbidivano ciecamente ad ogni suo comando e si ritenevano migliori del resto dei loro fratelli. Benché Azshara fosse amata ugualmente da tutta la sua gente, gli Highborne erano segretamente invidiati e disprezzati dal resto degli elfi scuri. Condividendo la curiosità dei sacerdoti nei confronti del Pozzo dell’Eternità, Azshara ordinò agli Highborne di scoprirne i segreti e rivelare la sua vera utilità al mondo. Gli Highborne si seppellirono nel lavoro e studiarono incessantemente il Pozzo. Nel tempo svilupparono l’abilità di manipolare e controllare le cosmiche energie del Pozzo.

Con il progresso dei loro esperimenti, gli Highborne scoprirono che potevano utilizzare i nuovi poteri per creare o distruggere a loro piacere. Gli incuranti Highborne erano incappati in una magia primitiva ed erano risoluti a consacrarsi alla sua padronanza. Nonostante si rendessero conto che quella magia era implicitamente dannosa se maneggiata irresponsabilmente, Azshara ed i suoi Highborne cominciarono a utilizzare le loro formule con sconsiderato abbandono. Cenarius e molti anziani studenti elfi scuri misero in guardia che sarebbero venute solo calamità giocando con le chiaramente elusive arti magiche. Ciononostante Azshara ed i suoi seguaci continuarono cocciutamente ad allargare germoglianti poteri. Con la crescita dei loro poteri, un cambiamento evidente colpì Azshara e gli Highborne. L’altezzosa, riservata classe dominante divenne sempre più insensibile e crudele verso i comuni elfi scuri. Una cappa scura e meditabonda velò la bellezza estasiante di Azshara.Ella cominciaò ad allontanarsi da chi amava e a rifiutarsi di avere contatti con chiunque non fosse uno dei suoi fidati sacerdoti.

Un giovane studente chiamato Malfurion Stormrage, che aveva passato molto tempo studiando le arti primitive del druidismo, cominciò a sospettare che un terribile potere stesse corrompendo gli Highborne e la sua amata regina. Sebbene non potesse concepire il male che stava per arrivare, lui sapeva che le vite degli elfi scuri sarebbero presto cambiate per sempre…



I.VI) La Guerra degli Antichi

10.000 anni prima di Warcraft I


L’uso imprudente della magia che fecero gli Highborne inviò spirali di increspature di energia fuori dal Pozzo dell’Eternità nella Grande Oscurità all’esterno. Le numerose spirali di energia furono percepite da terribili menti aliene. Sargeras – il Grande Nemico di tutta la vita, il Distruttore di Mondi – percepì le potenti spirali e fu attirato al loro lontano punto di origine. Spiando il mondo primordiale di Azeroth e comprendendo le energie illimitate del Pozzo dell’Eternità, Sargeras fu assalito da una fame insaziabile. Il grande dio scuro del Vuoto Innominato decise quindi di distruggere il giovane mondo e rivendicare come proprie le sue energie.

Sargeras raccolse le sue immense Legioni Infuocate e pertì alla volta dell’ignaro mondo di Azeroth. La Legione comprendeva milioni di demoni urlanti, tutti strappati dagli angoli remoti dell’universo e affamati di conquista. I comandanti di Sargeras, Archimonde il Defiler e Mannoroth il Distruttore prepararono i loro servi a colpire.

La Regina Azshara, sommersa dalla terribile estasi della propria magia, cadde vittima dell’innegabile potere di Sargeras e accettò di permettergli l’accesso al proprio mondo. Anche i suoi servi Highborne caddero preda dell’inevitabile corruzione della magia e cominciarono ad adorare Sargeras come proprio dio. Per mostrare la loro fedeltà alla Legione, gli Highborne aiutarono al loro regina ad aprire un’immenso vorticante portale nelle profondità del Pozzo dell’Eternità.

Una volta che tutti i preparativi di Sargeras furono completati, egli cominciò la catastrofica invasione di Azeroth. I demoni-guerrieri della Legione Infuocata infuriarono per il mondo attraverso il Pozzo dell’Eternità e misero sotto assedio le città assopite degli elfi scuri. Comandati da Archimonde e Mannoroth, le legioni sciamarono sulle terre di Kalimdor, lasciando solo cenere e dolore al suo riveglio. I demoni stregoni chiamarono gli infernali che caddero come meteore nelle graziose guglie dei templi di Kalimdor. Un gruppo di assassini di fuoco sanguinari conosciuti come Doomguards marciò attraverso i campi di Kalimdor, uccidendo chiunque incontrasse. Branchi di demoniaci e selvaggi lupi devastarono le campagne senza trovare opposizione. Nonostante i valorosi guerrieri Kaldorei si fossero sforzati di difendere la loro antica patria, furono costretti a cedere terreno, centimetro dopo centimetro, davanti all’assalto furioso della Legione.

Gravò su Malfurion Stormrage il compito di trovare aiuto per il suo popolo assediato.

Stormrage, il cui fratello Illidan, praticante della magia Highborne, era furioso con la classe dominante per la crescente corruzione.Convincendo Illidan a dimenticare la sua pericolosa ossessione, Malfurion decise di trovare Cenarius e raccogliere una forza di resistenza. La bella giovane principessa Tyrande acconsentì ad accompagnare i fratelli nel nome di Elune. Sebbene entrambi Malfurion e Illidan fossero innamorati della principessa idealista, il cuore di Tyrande ricambiava il solo Malfurion. Illidan si risentì del rapporto romantico di su fratello con Tyrande, ma sapeva che il suo cuore addolorato era insignificante al confronto del dolore della sua dipendenza dalla magia.

Illidan, che era cresciuto dipendente dalle energie magiche che gli davano potere, lottò per mantenere il controllo della quasi opprimente fame di attingere ancora dalle energie del Pozzo. Comunque, con il paziente sostegno di Tyrande, fu in grado di dominarsi e di aiutare suo fratello a trovare il recluso semidio Cenarius. Cenarius che si era ritirato nelle sacre Moonglade del lontano monte Hyjal, accettò di aiutare gli elfi scuri trovando gli antichi draghi ed procurandosi il loro aiuto.

I draghi, comandati dal leviatano rosso Alexstrasza accettarono di mandare i loro potenti stormi a combattere i demoni e i loro infernali capi.

Cenarius, chiamando gli spiriti della foresta incantata, riunì un’armata di antichi uomini-albero e li comandò contro la Legione in un coraggioso assalto terrestre. Come gli alleati degli elfi scuri convergettero sul tempio di Azshara e sul Pozzo dell’Eternità, scoppiò la guerra totale. Nonostante la forza dei nuovi alleati, malfurion e i suoi compagni capirono che la Legione non avrebbe potuto essere sconfitta con la sola forza della guerra.

Durante l’infuriare della titanica battaglia attorno alla capitale di Azshara, la regina ingannata attendeva con trepidazione l’arrivo di Sargeras. Il Signore della Legione si stava preparando ad attraversare il Pozzo dell’Eternità ed entrare nel mondo devastato. Quando la sua immensa ombra si stagliò sufficientemente vicino alla superficie del Pozzo, Azshara radunò i più potenti dei suoi seguaci Highborne. Solo unendo le loro magie in un unico incantesimo sarebbero stati in grado di creare un passaggio abbastanza grande per far entrare Sargeras.

Mentre la battaglia infuriava sui campi bruciati di Kalimdor, accadde una terribile sequenza di eventi. I dettagli dell'evento sono persi nel tempo, ma si sa che Neltharion, il Drago Incarnazione della Terra, impazzì durante un attacco critico contro la Legione Infuocata. Cominciò a dividersi in fiamme e l’ira eruttò dalla sua pelle scura. Egli si rinominò Deathwing, il dragone di fuoco, accese il suo soffio e attaccò i cinque stormi dal campo di battaglia.

L’improvviso tradimento di Deathwing fu così distruttivo che i cinque stormi non si ripresero mai realmente. Feriti e sotto shock, Alexstasza e gli altri nobili draghi furono costretti ad abbandonare i loro alleati mortali. Malfurion e i suoi compagni, ora soverchiati senza speranza, sopravvissero a malapena al conseguente assalto.

Malfurion, convinto che il Pozzo dell’Eternità fosse il collegamento ombelicale dei demoni al mondo fisico, insistette che doveva essere distrutto. I suoi compagni, sapendo che il Pozzo era la fonte della loro immortalità e dei loro poteri, furono inorriditi dal concetto sconsiderato. Anche Tyrande vide la saggezza della teoria di Malfurion e convinse Cenarius e i loro compagni ad attaccare il tempio di Azshara e trovare una via per tappare il Pozzo.



I.VII) La Divisione del mondo

Sapendo che la distruzione del Pozzo gli avrebbe impedito di utilizzare nuovamente la magia, Illidan abbandonò il gruppo e cercò di avvisare gli Highborne del piano di Malfurion. A causa della follia portata dalla sua dipendenza e dal pungente risentimento verso la relazione di suo fratello con Tyrande. Illidan non sentì alcun rimorso tradendo Malfurion e parteggiando per Azshara e la sua stirpe. Sopra ogni altra cosa, Illidan era votato alla protezione del potere del Pozzo in qualunque modo fosse necessario.

Affranto dalla partenza del fratello, Malfurion portò i suoi compagni nel cuore del tempio di Azshara. Appena si precipitarono nella sala di riunione principale, essi trovarono gli Highborne nel bel mezzo dell’incantesimo oscuro finale. L’incantesimo comune aveva creato un vortice di potere instabile nelle turbolente profondità del pozzo. Mentre la maliziosa ombra di Sargeras veniva attratta verso la superficie, Malfurion e i suoi alleati partirono all’attacco.

Azshara, avendo ricevuto l’avvertimento di Illidan, era più che preparata per loro. Quasi tutti i seguaci di malfurion caddero a causa dei poteri della regina pazza. Tyrande, tentando di attaccarla alle spalle, fu attaccata dalle guardie Highborne della regina. Sebbene avesse sconfitto tutte le guardie, Tyrande riportò terribili ferite alle mani. Quando Malfurion vide cadere la sua amata, fu colpito da un’ira assassina, risoluto a porre fine alla vita di Azshara.

Mentre la battaglia imperversava dentro e fuori dal tempio, Illidan apparve dalle ombre vicino ai bordi del grande Pozzo. Creando una serie di fiale speciali, Illidan si inginocchiò e ne riempì ciascuna con le brillanti acque del pozzo. Convinto che i demoni avrebbero distrutto la civiltà degli elfi scuri, aveva progettato di rubare le acque sacre e tenerne per se le energie.

La conseguente battaglia tra Malfurion e Azshara gettò nel caos il lavoro accurato dell’incantesimo degli Higborne. L’instabile vortice all’interno del pozzo esplose e innescò una catastrofica catena di eventi che avrebbe diviso il mondo per sempre. La massiccia esplosione fece tremare il tempio dalle fondamenta e causò potenti terremoti attraverso la terra torturata. Mentre l’orribile battaglia tra la Legione e gli alleati degli elfi scuri imperversava attorno e sopra la capitale, l’agitato Pozzo dell’Eternità si ripiegò su se stesso e collassò.

La catastrofica esplosione che ne risultò frantumò la terra e oscurò il cielo.

Mentre le conseguenze dell’implosione del Pozzo facevano tremare le ossa del mondo, i mari si precipitarono a riempire la profonda ferita rimasta nella terra. Quasi l’ottanta per cento della massa terrestre di Kalimdor fu distrutta, lasciando solo una manciata di continenti separati a circondare il nuovo, agitato mare. Al centro del nuovo mare, dove si trovava una volta il Pozzo dell’Eternità, rimaneva una turbolenta tempesta di furiose mareggiate ed energie caotiche. Questa terribile cicatrice, chiamata Maelstrom, non avrebbe mai cessato il suo vorticare furioso. Sarebbe rimasta come costante ricordo per la terribile catastrofe... e l’era utopica che sarebbe stata perduta per sempre.

Comunque, contro tutte le probabilità, la regina Azshara e la sua elite Highborne riuscirono a sopravvivere alla prova. Torturati e contorti dai poteri che avevano scatenato, Azshara e i suoi seguaci furono trascinati giù nel mare impetuoso dall’implosione del Pozzo. Maledetti – trasformati – essi presero nuove forme e divennero gli odiosi sempertiformi naga. Azshara stessa ingigantita con l’odio e la rabbia, divenne una massiccia mostruosità, riflettendo la cattiveria e la malizia che aveva sempre nascosto nel profondo.

La, sul fondo del Maelstrom, i naga costruirono per se stessi una nuova città, Nazjatar, dalla quale avrebbero ricostruito il loro potere. Ci sarebbero voluti diecimila anni prima che i naga rivelassero la loro esistenza al mondo di superficie.



I.VIII) Il Monte Hyjal e il Dono di Illidan

I pochi elfi scuri sopravvissuti alla terrificante esplosione si riunirono in rozza zattere e lentamente si fecero strada verso l’unica terra in vista.. Comunque, per l’intercessione di Elune, Malfurion, Tyrande e Cenarius erano sopravvissuti alla Grande Separazione. Gli affaticati eroi accettarono di guidare i loro simili sopravvissuti ed a stabilire una nuova casa per i sopravvissuti. Mentre viaggiavano in silenzio osservarono i rottami del loro mondo e compresero che le loro passioni avevano attirato la distruzione che avevano attorno. Nonostante Sargeras e la sua legione fossero stati respinti dal mondo dalla distruzione del Pozzo, Malfurion e i suoi compagni erano rimasti a riflettere sul terribile costo della vittoria.

C’erano molti Highborne che erano sopravvissuti illesi al cataclisma. Essi raggiunsero le coste della nuova terra assieme agli altri elfi scuri. Nonostante Malfurion sospettasse delle intenzioni degli Higborne, era soddisfatto che essi non potessero causare danni reali senza le energie del Pozzo.

Quando la massa di elfi scuri, stanchi, approdò sulle rive della nuova terra, scoprì che la montagna sacra, Hyjal, era sopravvissuta alla catastrofe. Cercando di stabilire una nuova casa per se stessi, Malfurion e gli elfi scuri scalarono le pendici di Hyjal e raggiunsero la sua sommità spazzata dal vento. Quando discesero nella conca boschiva, nascosta tra gli enormi picchi della montagna, vi trovarono un piccolo lago placido. Con orrore scoprirono che le acque del lago erano intrise di magia.

Illidan, sopravvissuto alla Separazione, aveva raggiunto la sommità di Hyjal molto prima di Malfurion e degli elfi scuri. Nella sua follia che lo aveva spinto a mantenere il flusso di magia nel mondo, Illidan aveva vuotato le sue boccette, che contenevano le preziose acque del Pozzo dell’Eternità, nel lago montano. Le potenti energie del Pozzo avevano velocemente si erano presto mescolate accendendosi in un nuovo Pozzo dell’Eternità. L’esultante Illidan, convinto che il nuovo Pozzo fosse un dono alle future generazioni, rimase sconvolto quando Malfurion lo atterrò. Malfurion spiegò al fratello che il chaos della magia era innato e che il suo utilizzo avrebbe portato inevitabilmente grande corruzione e litigi. Ancora Illidan rifiutò di abbandonare i suoi poteri magici.

Sapendo perfettamente dove avrebbero eventualmente condotto gli spietati piani di Illidan, malfurion decise di venire a patti una volta per tutte con il suo fratello ebbro di potere. Con l’aiuto di Cenarius sigillò Illidan in una ampia prigione sotterranea, dove sarebbe rimasto incatenato e senza poteri fino alla fine dei giorni. Per assicurarsi che suo fratello non potesse liberarsi, Malfurion diede l’incarico al giovane guardiano, Maiev Shadowsong, di essere il carceriere personale di Illidan.

Preoccupati che distruggendo il nuovo Pozzo avrebbe potuto portare ad una nuova catastrofe, gli elfi scuri decisero di lasciarlo stare. Comunque malfurion dichiarò che essi non avrebbero mai più praticato le arti magiche. Sotto l’occhi attento di Cenarius, essi cominciarono a studiare le arti antiche del druidismo che li avrebbero resi capaci di curare la terra devastata e ricreare le loro amate foreste alla base del monte Hyjal.



I.IX) L’Albero del Mondo e il Sogno di Smeraldo

9.000 anni prima di Warcraft I


Per molti anni, gli elfi scuri lavorarono instancabili per ricostruire quel che potevano della loro antica terra. Lasciando che i loro templi in rovina e le strade fossero ricoperti, essi costruirono le loro nuove case tra i verdeggianti alberi e le ombreggiate colline alla base dell’Hyjal. Col tempo, i draghi sopravvissuti alla grande Separazione uscirono dalle loro dimore segrete.

Alextrasza la rossa, Ysera la verde e Nozdormu il bronzeo discesero sulle tranquille radure dei druidi e sorvegliarono i frutti del lavoro degli alfi scuri. Malfurion, che era diventato un arci-druido di potere immenso, diede il benvenuto ai potenti draghi e raccontò loro della creazione del nuovo Pozzo dell’Eternità. I grandi draghi furono allarmati alla cattiva notizia e ipotizzarono che finchè il Pozzo fosse rimasto, la Legione avrebbe potuto un giorno ritornare ed assaltare nuovamente il mondo. Malfurion ed i tre draghi fecero un patto per mantenere sicuro il Pozzo ed assicurarsi che gli agenti della Legione di Fuoco non avrebbero mai trovato la strada per tornare nel mondo.

Alextrasza, la Portatrice di Vita, mise una singola ghianda incantata nel cuore del Pozzo dell’Eternità. La ghianda, attivata dalla potente acqua magica, sbocciò alla vita come un colossale albero. Le potenti radici dell’albero crebbero dall’acqua del pozzo e la sua verdeggiante chioma sembrò toccare il soffitto del cielo. L’immenso albero sarebbe stato un eterno simbolo del legame tra gli elfi scuri e la natura, e le sue energie portatrici di vita si sarebbero inoltre estese per curare il resto del mondo. Gli elfi scuri diedero al loro Albero del Mondo il nome di Nordrassil, che significa “corona dei paradisi” nella loro lingua natia.

Nozdormu, il Senzatempo, lanciò un incantesimo sull’Albero del Mondo per assicurare che finchè il colossale albero fosse rimasto, gli elfi scuri non sarebbero mai invecchiati o caduti preda di malattie.

Ysera, la Sognatrice lanciò anche lei un incantesimo sull’Albero del Mondo, collegandolo con il proprio reame, la dimensione eterea conosciuta come il Sogno di Smeraldo.. Il Sogno di Smeraldo, un’ampio immutabile mondo spirituale, esiste al di fuori dei confini del mondo fisico. Dal Sogno, Ysera regolava il flusso e la crescita della natura e il cammino evolutivo del mondo stesso. I druidi degli elfi scuri, incluso lo stesso Malfurion, furono legati al Sogno attraverso l’Albero del Mondo. Come parte del patto mistico, i druidi accettarono di dormire per periodi di secoli in modo che i loro spiriti potessero vagari per gli infiniti sentieri delle Vie del Sogno di Ysera. Sebbene i druidi fossero addolorati alla prospettiva di perdere in ibernazione così tanti anni delle loro vite, accettarono altruisticamente di rispettare il loro patto con Ysera.



I.X) L’Esilio degli Elfi Alti

7.300 anni prima di Warcraft I


Con il passare dei secoli la nuova società degli elfi scuri crebbe forte e si diffuse attraverso l’amichevole foresta che avevano preso a chiamare Ashenvale. Molte delle creature e delle specie che si trovavano in abbondanza prima della Grande Separazione, come furbolg e quilboars erano riapparse ed avevano prosperato sulla terra. Sotto la benevola guida dei druidi, gli elfi scuri godettero di un’epoca senza precedenti di pace e tranquillità sotto le stelle.

Comunque molti degli originari Higborne sopravvissuti erano rimasti inquieti. Come Illidan prima di loro, essi erano caduti vittime della mancanza causata dalla perdita della loro bramata magia. Essi erano tentati di sfruttare le energie del Pozzo dell’Eternità ed esultare nelle loro pratiche magiche. Dath’Remar, l’insolente, tacito capo degli Highborne, cominciò a deridere pubblicamente i druidi, chiamandoli codardi per il rifiuto di utilizzare la magia che lui diceva appartenere loro di diritto. Malfurion e i druidi contraddissero gli argomenti di Dath’Remar e avvertirono gli Highborne che ogni uso della magia sarebbe stato punibile con la morte. In un insolente e fallimentare tentativo di convincere i druidi ad abrogare la loro legge, Dath’Remar e i suoi seguaci scatenarono una terribile tempesta magica su Ashenvale.

I druidi non poterono risolversi a condannare a morte tanti del loro simili, così decisero di esiliare gli sconsiderati Highborne dalle loro terre.Dath’Remar e i suoi seguaci, lieti di essersi alla fine sbarazzati dei loro cugini conservatori, si imbarcarono su una serie di navi speciali e cominciarono la navigazione. Per quanto nessuno di loro immaginasse cosa li aspettava al di là delle acque dell’iroso Maelstrom, essi erano impazienti di stabilire una propria patria nella quale avrebbero potuto praticare la loro desiderata magia impunemente. Gli Highborne, o Quel’dorei, come li aveva battezzati in epoche passate Azshara, avrebbero infine preso terra nel continente orientale che gli uomini avrebbero chiamato Lordaeron. Essi progettarono di edificare un loro regno magico, Quel’Talas, e di rifiutare i precetti di adorazione della luna e dell’attività notturna degli elfi scuri. Da ora in poi essi avrebbero abbracciato il sole e sarebbero stati conosciuti solo come Alti Elfi.



I.XI) Le Sentinelle e la Lunga Veglia

Con la partenza degli ostinati cugini, gli elfi scuri riportarono la loro attenzione alla sicurezza della loro patria incantata. I druidi, percependo che il loro periodo di ibernazione stava avvicinandosi, si prepararono al sonno e lasciarono i/le loro amati/e e le loro famiglie. Tyrande, che era diventata l’Alta Sacerdotessa di Elune, chiese al suo amato, Malfurion di non lasciarla per il Sogno di Smeraldo di Ysera. Ma Malfurion, legato dall’onore ad entrare nelle Strade di Sogno, diede l’ddio alla sacerdotessa e giurò che non sarebbero stai mai separati finchè fossero stati legati dall’amore.

Lasciata sola a proteggere Kalimdor dai pericoli del nuovo mondo, Tyrande riunì una potente forza combattente tra le sue sorelle elfe scure. Le impavide, perfettamente addestrate donne guerriere che si erano impegnate nella difesa di Kalimdor vennero conosciute come le Sentinelle. Nonostante esse preferissero pattugliare personalmente le ombreggiate foreste di Ashenvale, avevano molti alleati che si sarebbero potuti chiamare in occasioni urgenti.

Il semidio Cenarius rimase nelle vicinanze, nelle Moonglades del Monte Hyjal. I suoi figli, conosciuti come i Custodi del Bosco (Keepers of the Grove), sorvegliavano da vicino gli elfi scuri e regolarmente aiutavano le Sentinelle a mantenere la pace nel territorio. Persino le timide figlie di Cenarius, le driadi, si fecero vedere con crescente frequenza.

Il compito di pattugliare Ashenvale tenne occupata Tyrande, ma senza Malfurion al proprio fianco essa conobbe poca gioia. Con il passare dei lunghi secoli del sonno dei druidi, la sua paura di una seconda invasione dei demoni crebbe. Ella non riusciva a scrollarsi di dosso la crescente sensazione che la Legione Infuocata era ancora la fuori, oltre la Grande Oscurità del Cielo, a progettare la sua vendetta contro gli elfi scuri ed il mondo di Azeroth.
 
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